A “Tor Vergata” sostenibilità fa rima con cibo

Si è svolto a Lettere Mi cibo sostenibile”, uno degli eventi organizzati dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” nell’ambito del primo Festival dello sviluppo sostenibile.

Sotto il sole dell’ultimo giorno di maggio, nella piazzetta della Macroarea di Lettere e Filosofia Roma “Tor Vergata”, si è tenuto l’evento di apertura di “Mi cibo sostenibile, la manifestazione legata al tema dell’alimentazione promossa dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), di cui “Tor Vergata” è partner fondatore. Hanno partecipato numerosi anche gli studenti delle scuole, tra cui i ragazzi dell’Istituto Superiore Lombardo Radice  e quelli  dell’Istituto professionale di Stato M. Pantaleoni di Frascati con indirizzo alberghiero.

Tutto ha avuto inizio alle 15 circa con i saluti del prorettore vicario Claudio Franchini, del Presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, Daniele Diaco e del prof. Enrico Giovannini, portavoce di Asvis, che ha invitato tutti a “ragionare sul futuro a partire dal presente” sottolinenado che “il nostro Paese è ancora lontano dal raggiungimento dei 17 obiettivi stabiliti dall’agenda 2030 dell’ONU. Per questo – continua Giovannini – bisogna riportare al centro dell’agenda politica e dei media i temi della sostenibilità”. Sono intervenuti, tra gli altri, Emore Paoli, Direttore del Dipartimento di studi letterari, filosofici e di storia dell’arte, Franco Salvatori, Direttore del Dipartimento di storia, patrimonio culturale, formazione e società
Marina Formica, Coordinatrice della struttura di raccordo della Macroarea di lettere e filosofia. Hanno presentato la manifestazione, Caterina Lorenzi, docente di Ecologia a “Tor Vergata” e coordinatrice dell’evento, e Pietro Greco, giornalista scientifico.

Subito dopo per gli studenti delle scuole e il pubblico presente è stato possibile partecipare alle varie mostre e laboratori presenti: da una parte scoprire il territorio laziale e le sue tipicità, dall’altra ascoltare le parole di chi tutti i giorni si mette a disposizione dei meno fortunati, attraverso le ACLI di Roma, portando prodotti dei forni destinati altrimenti allo spreco.

All’interno delle aule sono stati allestiti da professori, laureandi e dottorandi i laboratori, dove esporre le loro ricerche. Ad esempio, il laboratorio di Archeologia greco e romana, curato da Marcella Pisani e Giulia Rocco, ha incuriosito il pubblico riscoprendo i metodi di preparazione, cottura e conservazione del cibo e gli ingrendienti usati in epoca romana; il gruppo composto dai professori Salvatori, Bozzato e Magistri ha posto l’attenzione, invece, sulla promozione della sostenibilità declinata in campo turistico dei centri storici, con particolare rilievo alle tradizioni alimentari; l’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, docente a “Tor Vergata” in “Turismo e  sostenibilità”, insieme alla professoressa Marina Faccioli, hanno organizzato il laboratorio “Cibo e turismo sostenibile”, dove studenti della laurea magistrale in “Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici” hanno presentato i loro progetti alla scoperta di piccole meraviglie a noi vicine di cui non sappiamo l’esistenza.

Per gli appassionati della cucina è stata un’occasione per scoprire le ricette tipiche delle nonne, non solo italiane, grazie al laboratorio “Cucinare con le nonne” di Laura Di Renzo e Francesca Dragotto. Ha aderito al progetto la rivista “Patto in cucina magazine”, che diffonde attraverso video, articoli e ricette la conoscenza del patrimonio scientifico, culturale e artistico della tradizione italiana in ambito nutrizionale. Mentre il laboratorio “Il pesce giusto”, curato da Caterina Lorenzi, è stato utile per approfondire la figura del consumatore nell’atto dell’acquisto e rendere ciascuno più consapevole della necessità di conservare gli ecosistemi marini con scelte alimentari sostenibili.

In seguito, si è tornati in piazzetta dove hanno avuto luogo i dibattiti, in cui si è discusso di “Cibo e Storia”,  “Cibo e Luoghi” di “Cibo e responsabilità”, ai quali hanno partecipato, tra gli altri, Pinuccia Montanari, assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Roma, Armido Marana, vicepresidente del consorzio Asso Bioplastiche, Andrea Masullo, consigliere di amministrazione AMA, Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo settore del Lazio e Fabio Brai, responsabile Area Soci Roma Unicoop Tirreno.

La giornata si è conclusa con il buffet preparato dagli studenti dell’IPSSAR Maffeo Pantaleoni di Frascati nell’ambito di un progetto di Alternanza scuola lavoro e con il concerto del Laboratorio di musica Jazz dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.

Villa Mondragone “Seconda Roma”

Presentato il volume “Villa Mondragone <<Seconda Roma>>” (Palombi Editore, 2015) curato dalla professoressa Marina Formica, coordinatrice della Macroarea di Lettere Filosofia.

Tempo e spazio. Storia e cultura. Papi e scienziati.
C’è un luogo nel quale tutto questo confluisce, dando vita a una simbiosi raramente riscontrabile in altri luoghi e in altri tempi: si tratta di Villa Mondragone.
Ubicata in località Monte Porzio Catone e passata alla storia come residenza di Papa Gregorio XIII, duro e colto pontefice della Controriforma, essa è oggi proprietà dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che l’ha adibita a sede di rappresentanza e a centro congressi, oltre a conservare, come voluto dai Gesuiti – ultimi proprietari prima dell’acquisto da parte dell’Ateneo -, quella vocazione di “scuola” che la porta a ospitare corsi, lezioni e summer school.
Nella giornata di mercoledì 24 febbraio si è tenuta presso la Villa la presentazione del libro, curato da Marina Formica, coordinatrice della Macroarea di Lettere e Filosofia, Villa Mondragone “Seconda Roma” (Palombi Editore, 2015), al quale hanno prestato il loro contributo numerosi docenti dell’Ateneo, oltre che alcuni professori esterni, ognuno per le proprie specializzazioni (in alcuni casi anche molto distanti dall’area umanistica), creando una sinergia trasversale perfettamente in linea con lo “spirito” del luogo.

Si tratta di un’opera nella quale viene ripercorsa la storia dell’edificio e di numerosi personaggi storici che l’hanno vissuto e abitato (dallo stesso Gregorio fino a Wolfgang Goethe, passando per il Cardinale Scipione e la famiglia Borghese, solo per citarne alcuni), rendendolo luogo d’inestimabile valore per l’intero territorio e non solo.

Basta ricordare che, proprio dalla Sala degli Svizzeri di Villa Mondragone, Papa Gregorio licenziò il 24 febbraio 1582 la bolla Inter Gravissimas, con la quale veniva promulgata l’introduzione del Calendario gregoriano (pietra miliare nella storia del mondo intero), riforma meditata del preesistente Calendario giuliano a opera di religiosi e scienziati, di astronomi, di matematici e di geografi di differenti Paesi.

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Seguendo un ordine cronologico, il volume, riccamente illustrato, ha posto inoltre in luce i rapporti con la Villa di scienziati e studiosi celebri (tra questi, Guglielmo Marconi, padre Lorenzo Rocci, Corrado Alvaro) , e ne ha focalizzato le funzioni sociali e culturali, le specificità artistiche e archeologiche, senza trascurare le più recenti attività laboratoriali nel campo della biologia, della fauna e della flora.
“Oggi è un giorno importante per il nostro giovane Ateneo e siamo qui perché questo è un luogo di grande Storia a cui dobbiamo guardare con grande interesse – ha detto il rettore dell’Università, prof. Giuseppe Novelli – perché l’appartenenza a una lunga Storia deve rappresentare un punto di partenza e di forza per le sfide del nostro tempo. Chiunque voglia cimentarsi nell’ambizione di migliorare gli assetti attuali del sistema politico, sociale e culturale, non può e non deve dimenticare il passato e la Storia, assieme al valore di un sistema di educazione superiore dove le eccellenze – e qui ne sono passate diverse -, hanno lasciato traccia. Dobbiamo guardare a queste eccellenze per trarne ispirazione e quindi migliorare le nostre virtù”.
Presente all’evento è stato anche il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, che ha ripercorso con la grazia e con la competenza che gli sono proprie la storia della Villa, di papa Gregorio e del Calendario, fino a ricordare come il luogo fosse diventato, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, meta di rifugio per centinaia di civili che subivano le persecuzioni del regime nazifascista.
Tra i relatori, anche il prof. Antonio Passa, artista di fama, che ha specificato di “aver letto molto attentamente il libro, documento importantissimo per la storia e la costruzione di questo luogo. Visitare la Villa mi ha affascinato enormemente. Quello di Mondragone non è solo un tempo storico, ma è un tempo della memoria”.

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Infine la professoressa Formica, curatrice del libro, ha ricordato come il lavoro sia nato, in coincidenza con il centocinquantesimo anniversario dell’acquisizione della struttura da parte dell’Ordine gesuitico, “con l’idea di lavorare assieme, con approcci disciplinari diversi, grazie alla partecipazione non solo di colleghi dell’area artistica e storica, ma anche fisici, biologi, botanici e medici”. Seguendo ancora le sue parole, “solo restituendo questa compresenza di approcci, saperi e linguaggi, è possibile tentare di ricostruire quella che fu la realtà della Villa e la bellezza del luogo su cui l’Ateneo vuole investire. Non solo per mantenere una struttura di pregio, curandola e tutelandola, ma anche portando avanti un’azione che non va mai disgiunta dalla valorizzazione del capitale immateriale, del bello, dell’arte e della ricerca, in tutte le sue espressioni”.

TOR VERGATA CONFERISCE LA LAUREA HONORIS CAUSA A GIORGIO NAPOLITANO

TOR VERGATA CONFERISCE LA LAUREA HONORIS CAUSA A GIORGIO NAPOLITANO

Lo scorso 20 ottobre l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ha conferito al Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano una laurea honoris causa in “Scienza della Storia e del Documento”.

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La cerimonia, che si è svolta presso l’Auditorium “Ennio Morricone” della Macroarea di Lettere e Filosofia, è stata presenziata dal rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Giuseppe Novelli e molti sono stati i rappresentanti delle Istituzioni che vi hanno partecipato, tra cui il ministro per le Riforme costituzionali Maria Elena Boschi, il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia, le vicepresidenti del Senato Valeria Fedeli e Linda Lanzillotta, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
All’apertura della cerimonia i saluti inviati dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ha condiviso la sua emozione seppur non presente: “Per il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è davvero un onore aver condiviso insieme all’Università di Roma Tor Vergata il Conferimento della laurea honoris causa ad una persona che ha fatto così tanto per l’Italia, per la sua cultura e per le sue eccellenze nel mondo della Ricerca e dell’Università”.

La Laudatio, a seguire, è stata pronunciata da Silvio Pons, ordinario di Storia dell’Europa orientale, nella quale sono state espresse le motivazioni che hanno portato all’assegnazione della laurea honoris causa al Presidente Emerito, ovvero a “colui che con straordinaria autorevolezza ha fortemente contrassegnato la vita della Repubblica e della democrazia italiana e ha coltivato con ammirevole saggezza i rapporti tra corretta azione politica e memoria degli avvenimenti storici; lui che, come presidente della Repubblica, ha felicemente coniugato l’appello al comune senso civile col richiamo ai valori dell’identità nazionale”.

Dopo aver ricevuto l’onorificenza il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio, ha pronunciato la sua Lectio Magistralis dal titolo “Identità nazionali, autocoscienza e nuovi orizzonti mondiali”.
“Dobbiamo ben sapere quel che la realtà europea e internazionale ci chiede oggi: più e non meno decisioni comuni, più e non meno politiche comuni, più e non meno Europa come soggetto che parli con una voce sola, da troppo tempo lo ripetiamo invano, nel contesto mondiale” ha pronunciato il Presidente “A mio avviso non dovrebbero esservi equivoci su quel “dare senso alle identità”, né tantomeno aggirare la scelta irrinunciabile di una sovranità condivisa, compiere passi non verso il suo rafforzamento ma in direzione opposta”.

L’attore Fabrizio Gifuni ricorda Pasolini

L’attore Fabrizio Gifuni ricorda Pasolini

Roma, 12 ottobre 2015 – A 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, il 2 novembre del 1975, l’attore Fabrizio Gifuni ha raccontato agli studenti di “Tor Vergata” e ad alcuni studenti delle Scuole Superiori l’uomo, il poeta, il romanziere, lo scrittore, il critico, il regista, il giornalista Pasolini. Un Auditorium, alla Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”, stracolmo di ragazzi e ragazze che hanno ascoltato le parole di Pasolini che Gifuni “ha staccato per loro dalla pagina e ha messo in verticale con il corpo”.

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L’iniziativa, organizzata da “Ricerca Continua – Alumni Lettere e Filosofia Tor Vergata” e finanziata dall’Ateneo, è nata per favorire l’incontro dei giovani con la grande letteratura e si inserisce in un progetto di rafforzamento del rapporto tra Università e Territorio, grazie anche alla partecipazione degli studenti degli istituti di istruzione secondaria superiore limitrofi. Sono intervenuti il rettore Giuseppe Novelli, Marina Formica, coordinatrice della Macroarea di Lettere e filosofia e Daniela Iuppa, dottoranda, organizzatrice dell’evento.

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