Giovani ingegneri di “Tor Vergata” vincono il premio Youth in Action, idee sostenibili under 30

Il progetto «Mac» è tra i vincitori di “Youth in Action for Sustainable Development Goals che il 6 giugno ha premiato le migliori idee progettuali in grado di favorire il raggiungimento degli SDGs (Sustainable Development Goals) in Italia sensibilizzando al tema dell’Agenda 2030.

Alessandro Biagetti, Marco Falasca, Volodymyr Iavarone Astakhov e Marta Speziale

Il concorso promosso da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Feltrinelli, Fondazione Eni Enrico Mattei, è stato realizzato con il supporto tra gli  altri,  di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (nata a febbraio 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”) e della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.

«Mac» non è computer ma un Modules aquaponics curtain-wall. Il progetto è stato realizzato da Alessandro Biagetti, Marco Falasca, Volodymyr Iavarone Astakhov e Marta Speziale, laureandi under 30 a “Tor Vergata” in Ingegneria e tecnica del costruire (corso di laurea coordinato dalla prof. Stefania Mornati), tutti con una grande passione e interesse per l’agricoltura, l’impegno sociale e l’architettura sostenibile.

Il modulo in questione sembra riesca a ricomprendere un po’ tutte  queste tre aree ma che cosa significa esattamente acquaponica e come funziona «Mac»?

«Per acquaponica si intende una tipologia di agricoltura sostenibile basata su una combinazione di acquacoltura e coltivazione idroponica, ovvero fuori suolo, senza alcun uso di additivi chimici. L’idea che è alla base del nostro progetto – spiega Alessandro Biagetti – è quella di applicare l’acquaponica agli edifici: su facciate e terrazzi vengono posti i moduli per la coltivazione che sono collegati a vasche di pesci commestibili (carpe, trote e gamberi rossi di acqua dolce) collocate al piano garage o sui balconi stessi. I pesci con il materiale di scarto da loro prodotto fertilizzano le piante (pomodori, rughetta, insalata, etc.) e queste filtrano e rimandano l’acqua depurata alle vasche con i pesci.

Insomma, un sistema che si autosostiene e allo stesso tempo sostenibile?

«Proprio così.  Il Modulo infatti non ha bisogno dell’aggiunta di altra acqua, arrivando a realizzare una riduzione di consumo idrico pari all’80%. Il progetto – racconta Marco Falasca –   è diviso in due parti: una dedicata agli edifici e all’efficienza energetica, sfruttando il concetto del “curtain wall” –  un sistema di tamponamento esterno che permette la realizzazione di facciate continue. Il progetto ha il fine rendere produttive superfici non coltivabili con metodi tradizionali e schermare l’edificio, proteggendo la struttura sottostante dagli agenti atmosferici; e l’altra sviluppata pensando alla riqualificazione degli spazi urbani e che prevede l’utilizzo della coltivazione acquaponica in edifici abbandonati o in piazzali dove sarebbe troppo costoso pensare di sostituire le piante al cemento. Da questa idea di rigenerazione urbana sta nascendo, con il supporto di Confcooperative, la startup “ReGeniusLoci” con la quale ci proponiamo di rigenerare spazi in disuso rendendoli produttivi e soprattutto green».

L’idea è stata scelta tra tutti i progetti under 30 per rappresentare l’Italia, per questo volerà a New York alla International Conference on Sustainable Development (ICSD) 2017, la più importante conferenza mondiale sui temi dello sviluppo sostenibile che si terrà alla Columbia University dal 18 al 20 settembre.  Il progetto, inoltre, è stato premiato con uno stage retribuito per uno dei realizzatori presso MM-Metropolitana Milanese, la società che gestisce le case popolari del Comune di Milano, per valutarne la fattibilità e applicare il prototipo in un progetto pilota.

Marco Falasca
Alessandro Biagetti

 

«L’utilizzo di un impianto di coltivazione acquaponica costituisce anche un’opportunità di inclusione sociale, non solo perché crea occupazione ma anche perché favorisce l’impiego di categorie di lavoratori svantaggiati dal momento che rende le operazioni di coltivazione molto meno faticose rispetto all’agricoltura tradizionale: non occorre infatti né zappare né rimanere piegati per ore a dissodare il terreno», dice  Volodymyr.

La sostenibilità per i quattro studenti di ingegneria travalica i confini della “tecnica del costruire” fino ad arrivare all’impegno sociale di Unimpegno onlus, l’associazione di volontariato creata all’Università di Roma  “Tor Vergata” nel 2016 insieme a studenti delle altre facoltà/macroaree (Medicina, Economia, Lettere, Scienze, Giurisprudenza) che con il progetto  “Unimpegno per Capricchia” vogliono restituire il senso di appartenenza alla frazione di Amatrice colpita dal terremoto del 24 agosto 2016.

Inoltre, insieme all’associazione di volontariato Ingegneria senza frontiere Roma, nata all’interno dell’Università Sapienza, Unimpegno collabora ad un progetto sui piani di emergenza volto a migliorare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini riguardo al tema della prevenzione e della gestione delle emergenze.

Alessandro, Marco, Marta e Volodymyr hanno, al momento, lo stesso sogno: lavorare come architetti/ingegneri umanitari per una solidarietà sociale, umana, civile e culturale e a loro si rivolge Il Rettore di “Tor Vergata”, prof. Giuseppe Novelli, che nel congratularsi per l’importante risultato, fa un grande in bocca al lupo per l’appuntamento di settembre, “certo che saprete esprimere al meglio il vostro talento, preparazione e la vostra creatività”.

 

A “Tor Vergata” sostenibilità fa rima con cibo

Si è svolto a Lettere Mi cibo sostenibile”, uno degli eventi organizzati dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” nell’ambito del primo Festival dello sviluppo sostenibile.

Sotto il sole dell’ultimo giorno di maggio, nella piazzetta della Macroarea di Lettere e Filosofia Roma “Tor Vergata”, si è tenuto l’evento di apertura di “Mi cibo sostenibile, la manifestazione legata al tema dell’alimentazione promossa dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), di cui “Tor Vergata” è partner fondatore. Hanno partecipato numerosi anche gli studenti delle scuole, tra cui i ragazzi dell’Istituto Superiore Lombardo Radice  e quelli  dell’Istituto professionale di Stato M. Pantaleoni di Frascati con indirizzo alberghiero.

Tutto ha avuto inizio alle 15 circa con i saluti del prorettore vicario Claudio Franchini, del Presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, Daniele Diaco e del prof. Enrico Giovannini, portavoce di Asvis, che ha invitato tutti a “ragionare sul futuro a partire dal presente” sottolinenado che “il nostro Paese è ancora lontano dal raggiungimento dei 17 obiettivi stabiliti dall’agenda 2030 dell’ONU. Per questo – continua Giovannini – bisogna riportare al centro dell’agenda politica e dei media i temi della sostenibilità”. Sono intervenuti, tra gli altri, Emore Paoli, Direttore del Dipartimento di studi letterari, filosofici e di storia dell’arte, Franco Salvatori, Direttore del Dipartimento di storia, patrimonio culturale, formazione e società
Marina Formica, Coordinatrice della struttura di raccordo della Macroarea di lettere e filosofia. Hanno presentato la manifestazione, Caterina Lorenzi, docente di Ecologia a “Tor Vergata” e coordinatrice dell’evento, e Pietro Greco, giornalista scientifico.

Subito dopo per gli studenti delle scuole e il pubblico presente è stato possibile partecipare alle varie mostre e laboratori presenti: da una parte scoprire il territorio laziale e le sue tipicità, dall’altra ascoltare le parole di chi tutti i giorni si mette a disposizione dei meno fortunati, attraverso le ACLI di Roma, portando prodotti dei forni destinati altrimenti allo spreco.

All’interno delle aule sono stati allestiti da professori, laureandi e dottorandi i laboratori, dove esporre le loro ricerche. Ad esempio, il laboratorio di Archeologia greco e romana, curato da Marcella Pisani e Giulia Rocco, ha incuriosito il pubblico riscoprendo i metodi di preparazione, cottura e conservazione del cibo e gli ingrendienti usati in epoca romana; il gruppo composto dai professori Salvatori, Bozzato e Magistri ha posto l’attenzione, invece, sulla promozione della sostenibilità declinata in campo turistico dei centri storici, con particolare rilievo alle tradizioni alimentari; l’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, docente a “Tor Vergata” in “Turismo e  sostenibilità”, insieme alla professoressa Marina Faccioli, hanno organizzato il laboratorio “Cibo e turismo sostenibile”, dove studenti della laurea magistrale in “Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici” hanno presentato i loro progetti alla scoperta di piccole meraviglie a noi vicine di cui non sappiamo l’esistenza.

Per gli appassionati della cucina è stata un’occasione per scoprire le ricette tipiche delle nonne, non solo italiane, grazie al laboratorio “Cucinare con le nonne” di Laura Di Renzo e Francesca Dragotto. Ha aderito al progetto la rivista “Patto in cucina magazine”, che diffonde attraverso video, articoli e ricette la conoscenza del patrimonio scientifico, culturale e artistico della tradizione italiana in ambito nutrizionale. Mentre il laboratorio “Il pesce giusto”, curato da Caterina Lorenzi, è stato utile per approfondire la figura del consumatore nell’atto dell’acquisto e rendere ciascuno più consapevole della necessità di conservare gli ecosistemi marini con scelte alimentari sostenibili.

In seguito, si è tornati in piazzetta dove hanno avuto luogo i dibattiti, in cui si è discusso di “Cibo e Storia”,  “Cibo e Luoghi” di “Cibo e responsabilità”, ai quali hanno partecipato, tra gli altri, Pinuccia Montanari, assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Roma, Armido Marana, vicepresidente del consorzio Asso Bioplastiche, Andrea Masullo, consigliere di amministrazione AMA, Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo settore del Lazio e Fabio Brai, responsabile Area Soci Roma Unicoop Tirreno.

La giornata si è conclusa con il buffet preparato dagli studenti dell’IPSSAR Maffeo Pantaleoni di Frascati nell’ambito di un progetto di Alternanza scuola lavoro e con il concerto del Laboratorio di musica Jazz dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.